La coordinazione ottenuta con il lavoro sui sedicesimi è un'idea che mi ha passato a suo tempo il maestro Alberto Pavesi e basata su una pagina del Metodo per Batteria Vol. 1 di Dante Agostini. Con il tempo e gli esperimenti l'ho fatta mia ed ho sviluppato questo metodo di studio che ritengo interessante e fruttuosa non solo per i principianti e intermedi ma anche per gli allievi avanzati.
Il sistema si basa semplicemente su quattro gruppi di quattro sedicesimi suonati alternativamente con destra e sinistra sull'Hi Hat. Da qui, poi, si sviluppano alcune figurazioni davvero interessanti. Qui a fianco lo schema di base che ti aiuterà a capire quello che intendo.
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Il primo esercizio che eseguiremo sarà semplicemente l'accompagnamento su Hi Hat a due mani alternate con l'uso dell' Upstroke per sottolineare l'accento sul primo sedicesimo di ogni gruppo. Esegui a velocità molto bassa, iniziando dai 40 bpm, in modo da poter controllare bene il movimento per poi accelerare gradatamente fino a raggiungere la velocità desiderata. Dopo aver preso confidenza con il movimento di Hi Hat aggiungiamo cassa e rullo e cominciamo a far girare il groove. Il consiglio è sempre di cominciare lentamente per poi procedere per gradi alla velocizzazione del tempo. Gli esercizi eseguiti nel video sono il n° 1, il n° 9 e il n° 13.
Il prossimo passo sarà quello di suonare l’Hi Hat con la sola mano destra (o sinistra se mancini) mettendo l’accento sulla prima semicroma di ogni gruppo. Utilizzate l’upstroke per fare l’accento e salite con il braccio durante le note non accentate in maniera graduale e fluida. Anche qui consiglio di cominciare con velocità molto basse (con questa figurazione di Hi Hat la velocità ottenuta sarà ovviamente più bassa della precedente) e solo con l’Hi Hat per poi aggiungere cassa e rullante e aumentare lentamente la velocità. Gli esercizi eseguiti nel video sono sempre il n° 1, il n° 9 e il n° 13.
Ora passiamo ad una figurazione che vi permetterà, una volta fatta molta pratica, di eseguire le semicrome ad una velocità piuttosto elevata. Eseguiremo gli esercizi già sperimentati fino a qui però con accenti sulla prima e sulla terza nota di ogni gruppo ponendo grande attenzione ad utilizzare con diligenza l’upstroke ed il downstroke per poter sfruttare la possibilità di dare due colpi sull’Hi Hat con un solo movimento. Inutile ripetervi di cominciare lentamente col solo movimento sull’Hi Hat per poi inserire cassa e rullo. Gli esercizi eseguiti nel video rimangono il n° 1, il n° 9 e il n° 13.
La prossima figurazione ci porta a mettere l’accento sulla terza semicroma di ogni gruppo. In pratica si accenta il colpo in levare d’ottavo dando un effetto particolare e molto musicale usato spesso nel reggae. È un movimento difficile e poco naturale per cui vi invito a provarlo con perseveranza curando l’esecuzione di upstroke e downstroke fino ad ottenere un suono «tondo» e pulito. Gli esercizi eseguiti nel video sono il n° 1, il n° 9 e il n° 13.
Qui il link ad un video in cui eseguo Sailing di Rod Stewart con l'accento sopra spiegato. SAILING - Drums cover
Sempre più difficile. La quinta parte è dedicata ad un ritmo che amo particolarmente. Trattasi di un ostinato dei primi tre sedicesimi seguiti da una pausa con apertura dell’Hi Hat sulla terza semicroma con conseguente accento proprio su quest’ultima nota. Il segreto per eseguirlo in modo fluente sta nel caricare l’upstroke nelle prime due note percuotendo l’HI Hat di punta sopra e colpire con il conseguente downstroke sul bordo in modo che il suono risultante dall’apertura sia definito e pulito. Raccomando grande pazienza e dedizione: è un ostinato davvero ‘ostinato’.
La difficoltà rimane elevata. In questo caso abbiamo il primo sedicesimo con apertura su Hi Hat e accentato seguito da una pausa e quindi da altri due sedicesimi. Il segreto per eseguirlo in modo fluente sta nel caricare l’upstroke nelle ultime due note percuotendo l’HI Hat di punta sopra e colpire con il conseguente downstroke sul bordo la prima nota in modo che il suono risultante dall’apertura sia definito e pulito. Un altro ostinato bello e difficile.
L’ultima parte di questa dispensa è dedicata alle famigerate ghost notes. Prendendo in considerazione il primo esercizio di questo metodo spostiamo i sedicesimi che abbiamo suonato con la sinistra (la destra se sei mancino) sul rullante appoggiandoci delicatamente sul tamburo in modo che risultino delle note fantasma (ghost appunto) mentre le note fatte di destro rimangono su Hi Hat eseguendo un ostinato di ottavi con il primo accentato. Guardate bene il video che spiega in modo più chiaro tutto il concetto. Per facilità di lettura ho scritto le ghost notes usando un trapezio trasparente.