Il mio corso - La Batteria del Barone

Vai ai contenuti

Menu principale:

Il mio corso

Premessa
E' opportuno, innanzitutto, fare una precisazione di fondamentale importanza. Ogni allievo è un mondo a se e la rotta da seguire per insegnargli i rudimenti di uno strumento deve essere costantemente corretta e riveduta per far si che la noia ed il disinteresse rimangano il più lontano possibile. Ovviamente la tecnica di base rimane invariata, sta tuttavia all’insegnante capire cosa interessa particolarmente all’allievo e dirigerlo con intelligenza verso la strada migliore in modo che tutte le altre tecniche non vengano accantonate ma studiate come supporto. Con l’andare del tempo tra maestro ed allievo si potrà creare un rapporto speciale. Il rispetto e la stima reciproca non deve mai venire meno ed è un preciso dovere dell’insegnante essere da esempio, soprattutto per i ragazzi più giovani.


PERCORSO DIDATTICO


Primo approccio:
Si inizia naturalmente a conoscere lo strumento, i nomi dei tamburi, dei piatti e si collegano ai suoni che si ottengono percuotendoli. Altro elemento importante sono le bacchette. Importantissimo imparare ad impugnarle da subito in maniera corretta. Subito dopo c'è l'apprendimento di come sedersi e di come posizionare gli arti inferiori sul pedale del charleston (Hi Hat) e sul pedale della gran cassa.

PRIMO LIVELLO


Dopo aver appreso come sedersi dietro ad una batteria bisogna accertarsi delle conoscenze teoriche dell'allievo e cominciare se necessario l'insegnamento della lettura delle note sul rigo. Raggiunto il risultato di avere una discreta postura sullo strumento e una minima conoscenza della teoria di base si inizia a studiare con i primi metodi. Il primo libro che incontreremo nel nostro “viaggio musicale” è di Dante Agostini. Probabilmente uno dei metodi più importanti; consente all'allievo di fare i primi passi sulla strada che porterà alle “rullate” più ad effetto ma soprattutto ad applicare la lettura dello spartito sullo strumento. Immediatamente dopo, sempre con il metodo di Dante Agostini, si inizieranno a suonare i primi ritmi così da poter provare ad accompagnare brani semplici; Si passerà quindi ad introdurre il metronomo elemento importantissimo che insegnerà all'allievo a mantenere il tempo costante. Ultima tappa del primo livello è l'introduzione ai movimenti base dell'Upstroke e Downstroke necessari per avere una dinamica corretta sullo strumento.

Finalità del primo livello: Conoscenza e uso pratico della configurazione croma puntata biscroma.

Metodi usati:
SOLFEGGIO RITMICO N°1 - Dante Agostini
PREPARAZIONE ALLA LETTURA A PRIMA VISTA – Dante Agostini
estratto dal METODO PER BATTERIA VOL.1 - Dante Agostini.

SECONDO LIVELLO


Lo studio comincia a farsi davvero interessante quando ci si addentra nel secondo livello. Ormai l'allievo è in grado di tenere un tempo base e sa inserire alcuni abbellimenti all'interno di una canzone. Moltissimi a questo punto suonano già in una band. Il passaggio seguente è lo studio e l'applicazione delle terzine e delle sestine con il conseguente apprendimento del tempo che è alla base del blues, il dodici ottavi.
Si comincia a studiare su un altro metodo che ha la finalità di migliorare l'indipendenza degli arti e la coordinazione degli stessi il “4 way coordination Marvin Dalhgren”. A questo punto l'allievo è pronto per addentrarsi nei ritmi jazz più semplici, all'inizio con l'introduzione di un ulteriore libro, “Advanced Techniquees for the modern drummer” di Jim Chapin. Un metodo davvero esplosivo. Arrivati a questo punto viene curato lo stile personale dell'allievo per migliorare il suo suono, perfezionando il modo di colpire lo strumento e fare in modo che il “groove”, il ritmo, sia “rotondo” e musicale. Il passo seguente è l'apprendimento del doppio colpo del flam e del drag (o ras) che ci porteranno ad inserire un altro metodo, "The all american drummers – Charley Wilcoxon", così da addentrarci nel mondo delle “marcette”.




Ricapitolando:
1 terzine e sestine
2 studio della coordinazione ed indipendenza degli arti
3 introduzione e studio dello «swing»
4 il doppio colpo
5 uso del doppio colpo, flam e drag
6 miglioramento e perfezionamento dello stile
7 accordatura e manutenzione dello strumento


Finalità del secondo livello:
conoscenza e uso di terzine e sestine
conoscenza del doppio colpo, dei flames e dei drags
ritmi base di «swing»

Metodi usati:
4 way coordination - Marvin Dalhgren
Advanced Techniquees for the modern drummer - Jim Chapin
The all american drummers - Charley Wilcoxon

TERZO LIVELLO


Possiamo considerare il terzo livello come l’ultimo. Infatti dopo aver superato questo durissimo scoglio ci aspettano ‘solamente’ degli approfondimenti ed alcuni studi avanzati di poliritmia. Chi riesce ad arrivare fin qui può considerarsi un batterista dilettante di ottimo livello con possibilità di affacciarsi sul difficilissimo mondo del professionismo.
I metodi che ci accompagneranno nel nostro ultimo viaggio sono in pratica gli stessi del corso precedente con pochissime aggiunte. Purtroppo va inserito in questa spiegazione molto linguaggio tecnico in quanto lo studio così avanzato non è facilmente esplicabile con un linguaggio più semplice. Il primo passo è quello di finire ‘Advanced Techniquees for the modern drummer di Jim Chapin’ e ricominciarlo, mantenendo i piedi ed il rullante alla stessa velocità e raddoppiando il ride. Finita questa fase sarà necessario ricominciare però con l’accento del ride rovesciato. In contemporanea si comincerà a studiare i ritmi dispari (5/8, 7/8, 9/8). Lo studio dei ritmi dispari è uno studio complicato che richiede un grande impegno fisico e mentale ma il risultato poi darà grande soddisfazione allo studente. Lo studio poi per la coordinazione ed indipendenza degli arti continua, sempre con 4 way coordination Marvin Dalhgren’ con il raggiungimento della zona poliritmica. Le marcette sullo ‘the all american drummers' di Charley Wilcoxon’ saranno arricchite prima con cassa su tutti i battiti ed il charleston sul due e sul quattro e poi con la cassa solo sugli accenti. I doppi colpi, i flames, i drags e i rulli a 5, a 7 e a 9 cominceranno ad essere usati in maniera intensa sia nelle marcette sia nei fills normalmente usati e per migliorare la padronanza di tali, importantissimi, colpi introdurrò degli estratti da rudimental patterns‘ di Joe Cousatis’.

Ricapitolando:
1 studio dello swing a doppia velocità e con accento «rovesciato»
2 studio dei ritmi dispari (5/8, 7/8, 9/8)
3 approfondimento dello studio per la coordinazione ed indipendenza degli arti
4 introduzione di Cassa e Hi Hat sulle marcette
5 applicazione del doppio colpo 6 rulli a 5, a 7, a 9-7 studi ritmici approfonditi

Finalità del terzo livello:
conoscenza di base dei ritmi dispari
uso della cassa sugli accenti nelle marce
ritmi avanzati "swing»
uso ed applicazione del doppio colpo, dei flams e dei drags

Metodi usati:
4 Way Coordination -Marvin Dalhgren
Advanced Techniquees For The Modern Drummer - Jim Chapin
The All American Drummers - Charley Wilcoxon
Rudimental Patterns - Joe Cousatis


Torna ai contenuti | Torna al menu